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Nome
e cognome |
Alessandro
Lambruschini
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Nato a |
Fucecchio (Fi)
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il |
07-01-1965
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Soprannome?
So che te ne hanno "affibbiati" parecchi, quello che preferisci, se
ce n' è uno |
Da quando vivo a
Modena tutti mi chiamano Alle o Lambrusco.
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Società
di appartenenza |
Fiamme Oro
- Polizia di Stato -
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Dove
hai iniziato, e con chi, a muovere i primi passi nel mondo
dell'atletica? |
Nel mio paese
natio , Fucecchio, grazie alla scuola.
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Ti
ricordi per caso in che anno? |
Nel 1977 con i
Giochi della gioventù.
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Sei
conosciuto da tutti per i tuoi fantastici successi e duelli nei 3000
siepi: già nel '90 eri terzo ai Campionati Europei di Spalato; a
Barcellona ti sei imposto a livello mondiale con un quarto posto
dietro ai keniot; nel '93 sei salito sul podio ai Mondiali di
Stoccarda sfiorando il record italiano per pochi centesimi, agli
Europei di Helsinki hai portato a casa un sudatissimo oro battendo
Angelo Carosi dopo una vicenda che è rimasta negli occhi di
tutti i fortunati che hanno assistito alla gara (magari se ne avrai
voglia ce la racconterai). Prima delle Olimpiadi del '96 ti sei
imposto al Golden Gala di Roma, due mesi dopo eri bronzo ad Atlanta,
poi un argento agli Europei di Budapest, che sembrava presagire la
fine della carriera agonistica di Alessandro Lambruschini, invece,
anziché stare finalmente un po' tranquillo ti sei cimentato nella
100km del Sahara per passare alla maratona fino ad approdare al
Duathlon e al Triathlon.
Ma come sei riuscito e riesci a fare tutto questo? |
Grazie a una grande passione che mi porta anno dopo anno a
gareggiare e a misurarmi con me stesso; inoltre è uno stimolo a
fare nuove esperienze.
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Nel 2006, forse avevi
ancora un po' di posto nell'armadio, hai vinto la medaglia di
bronzo agli Europei di Duathlon di Rimini. |
Devo dire che è stata una grande emozione (dopo averne vissute tante
in atletica) tornare su un podio .
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Cosa ha significato
per te tornare a questi livelli dopo "qualche" anno dall'ultima
gara? |
La
conferma che con impegno, volontà e naturalmente qualità fisiche, si
possono raggiungere i propri obiettivi.
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Come vedevi da
siepista le multidiscipline e come le vedi oggi che le hai provate
sulla tua pelle? |
Quando facevo atletica ero molto curioso e seguivo il triathlon
perché mi affascinava, ed appena ho avuto l'opportunita di
gareggiare mi sono reso conto che è una disciplina più stimolante di
tante altre.
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Forse non tutti sanno
che ti sei avvicinato anche al Biathle. Già lo scorso anno (mi
sembra) avevi partecipato ai Campionati Italiani a Grosseto, ma
quest'anno sono arrivate le soddisfazioni a livello mondiale. Ci
vuoi raccontare come sono andati i Campionati del Mondo che si sono
svolti a fine settembre a Montecarlo? |
In
poche parole, ho preso un bel vantaggio nella prima frazione di
corsa, riuscendo ad uscire dall'acqua davanti a tutti e poi
nell'ultima frazione di corsa, ho controllato fino alla fine. Una
delle caratteristiche del Biathle è che devi dare tutto in pochi
minuti!
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Per fortuna (o
sfortuna) nostra ancora non ti sei buttato nel Pentathlon! Da
qualche anno la nostra Federazione organizza le gara di combinata
(200m stile libero / 3000m piani), avremo il piacere di vederti
calcare i nostri campi di gara? |
Ma
chissà , a me piace tutto quello che è nuovo, vedrò in futuro.
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Sono usciti molti
articoli su vari giornali e siti internet specializzati nei quali
sembra tu voglia passare da atleta ad allenatore, corrisponde al
vero? |
Un
domani mi piacerebbe poter trasmettere le mie esperienze ai ragazzi.
Credo che ce ne sia davvero bisogno in questo momento, per questo,
l'anno scorso, ho fatto il corso da allenatore nazionale.
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La tua esperienza
potrebbe essere di aiuto a molti, la passione di sicuro non ti
manca, da dove vorresti iniziare? (atletica? multidiscipline?
oppure?) |
Sicuramente da tutto quello che riguarda la corsa.
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Alcuni ex atleti di
livello sono passati al ruolo di coach e hanno riscosso grandi
soddisfazioni. Mi viene da pensare ad Orlando Pizzolato e a quello
che sta facendo con gli amatori. Tu preferiresti lavorare con i
professioni, con gli amatori o magari con i giovani? |
Mi
piacerebbe iniziare con i giovani, perché credo di poter trasmettere
delle emozioni vere vissute sulla mia pelle.
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In una intervista hai
detto: “A quarant'anni cerco qualcosa che mi rimetta in gioco e mi
faccia divertire in nome dello sport”.
Una frase che lascia il segno e che dovrebbe essere presa come
esempio da tutti quelli che fanno sport.
Credi che riuscirai a trasmettere queste sensazioni ai tuoi futuri
atleti? |
E'
un po' la mia filosofia, anche io ho cominciato per il puro piacere
di correre e poi ne ho fatto una professione.
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Una domanda che
avresti voluto ti facessero ma che non ti hanno mai fatto? |
Ormai me le hanno fatte tutte!
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Cosa ne pensi di
Pentathlonmoderno.it? |
E'
un buon veicolo per far conoscere questo sport.
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