Lo
sport è un mondo incredibile dove non esistono mai certezze e dove solo
chi ci crede fino in fondo, senza mollare mai, può raggiungere la vetta.
Nel Pentathlon, soprattutto con la nuova formula, i principi sopra
enunciati sono elevati all’ennesima potenza.
La finale del campionato Europeo inizia come al solito con la prova di
scherma. In questa edizione inglese ci sono 8 carte olimpiche e si sa che
la scherma la farà da padrone in quanto a distribuzione di queste.
A metà torneo solo Giancamilli sembra avere la marcia giusta. Si trova
con un’ottima media in 3^ posizione. Nicola viaggia sul 50%. Riccardo e
Pier Paolo sono penultimo e terzultimo. Il finale non cambia molto la
situazione fin qui delineatasi. Federico cede leggermente e conclude la
prova a quota 904pt in 6^ posizione. Nicola finisce con 17v18s con 808pt
ed è 17°.
Petroni (31°) e De Luca (35°) riportano solo 712pt e 688pt e sembrano
fuori da ogni gioco.
Si passa al nuoto e nella piscina del nuovo record (1’49”59 di Cooke),
gli Azzurri come al solito non la fanno da padroni.
Federico con un non buono 2’04”74, scende in 11^ piazza. Nicola con
2’10”66 scivola in 32^ posizione. Riccardo resta 35° con 2’05”85.
Unico a risalire la classifica è Pier Paolo. Con un notevole 1’59”07
eccolo rimontare fino alla 25^ posizione, ed è solo l’inizio dello
show.
Tra mille ritardi anche l’equitazione prende il via.
Qui finalmente l’azzurro inizia a diventare il colore dominante.
Inizia Riccardo con percorso netto. Poi Nicola con due abbattimenti e un
numero all’altezza del 6° ostacolo totalizza 1160pt. Quindi Petroni
riporta 1180pt. Gli stranieri iniziano una serie di piccoli errori che
mantengono la classifica cortissima. Pier Paolo risale in 17^ posizione.
Nicola gli sta dietro 15” ed è 28°. Riccardo altri 5” dietro è 31°.
Arriva quindi il turno di Federico che con un solo abbattimento, e i
risultanti 1180pt, entra in zona carta olimpica, all’8° posto.
Guardando la classifica risulta evidente che Federico ha ottime chance di
centrare l’obiettivo. La situazione degli altri è meno rosea,
nonostante una classifica abbastanza corta.
Si parte col combined e tutti e 4 gli azzurri commettono un solo errore
nella prima serie di tiro, guadagnando qualche briciola di terreno.
Nella frazione podistica iniziano le rimonte di Riccardo e Nicola, con
Fede e Pier Paolo che si mantengono nelle loro posizioni. Alla seconda
serie di tiro Federico commette ancora un solo errore e rimane nelle zona
carta olimpica. Pier e Nicola nonostante 2 errori sono rapidissimi e non
perdono nulla, forse guadagnano anche qualcosa. Riccardo è leggermente più
lento ma non perde il passo. Nella corsa oltre a Nicola e Riccardo anche
Pier Paolo sembra avere il turbo. Federico non vola, ma regge negli otto.
Arriva il momento cruciale. L’ultima serie di tiro. Federico è
perfetto, in 13”1 colleziona cinque centri e riparte 4°. L’obiettivo
qualificazione è vicinissimo. Petroni lo imita alla grande, con
tempistiche quasi identiche, balza in 7^ piazza e mette il turbo alle
gambe per concretizzare un sogno.
Nicola, arrivato a ridosso dei due azzurri, con 30” in piazzola butta al
vento una grande occasione. Mentre Riccardo spara in 17” e può dare il
tutto per tutto. Federico in un finale al cardiopalma finisce 5°, un
secondo davanti a Frolov e Gebhardt, con un super Pier Paolo 8°, un
secondo ancora dietro. In 9^ posizione completa una rimonta di 22
posizioni De Luca. Nicola finisce 13°.
Dopo due prove la situazione azzurra era difficile, alla fine si può
parlare quasi di trionfo. Nel combined i nostri hanno conquistato il 1°
(De Luca con 9’51”), il 3° (Benedetti con 10’04”) e il 5° (Petroni
con 10’08”) tempo, risalendo a squadre fino al secondo gradino del
podio.
L’argento a squadre conquistato ieri costituisce la prima medaglia a
squadre agli Europei maschili senior della storia azzurra.
Da sottolineare la capacità di Pier Paolo di non mollare. Penultimo a metà
gara di scherma, ha saputo non cedere e, continuando sempre a crederci, è
successo l’incredibile.
Da sottolineare poi la performance di Federico, giunta dopo un lungo
periodo di crisi. Solo i campioni sanno tirar fuori la gara giusta al
momento giusto.
Tanti complimenti vanno poi a questo squadrone azzurro composto da 4
ragazzi con capacità notevoli, tutti grintosissimi e determinatissimi.
L’unico rammarico è che solo due di loro potranno andare a Londra 2012.
Secondo le indicazione federali, espresse agli atleti dallo stesso
presidente alcuni mesi fa, le carte olimpiche dirette avranno la
precedenza su quelle di ranking. Quindi Benedetti e De Luca, per avere
possibilità olimpiche dovranno andare a podio ai mondiali 2011 o 2012, o
sperare in questi ultimi nel decalage.
Viste le loro potenzialità, l’eventualità di quattro carte
olimpiche dirette è tutt’altro che remota, pertanto il Consiglio
Federale dovrà quanto prima stabilire regole chiare per regolamentare
tale possibilità.
Concludiamo ricordando che è da Atlanta 1996, che gli azzurri non
qualificavano ai giochi olimpici con largo anticipo il massimo numero di
atleti disponibili.
Foto: sito Uipm
Red
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