Come
tutti sanno, Giancamilli Federico e Petroni Pier Paolo in virtù dei
rispettivi piazzamenti agli Europei hanno già staccato il pass nominale
per i Giochi Olimpici di Londra 2012.
Dall’altra parte Benedetti Nicola e De Luca Riccardo hanno comunque la
già quasi certezza di una qualificazione olimpica che raggiungeranno, al
più tardi, al 1° giugno 2011. Questo poiché secondo l’attuale
regolamento, oltre alle carte dirette, esistono anche quelle di ranking,
che verranno definite solo nella data sopra indicata.
Inoltre De Luca, in
virtù del 9° posto agli Europei, ha il ruolo di riserva ufficiale. È
possibile comunque fare due conti per poter valutare la situazione già
molti mesi prima.
Nel 2008 per gli uomini bastarono circa 120 punti di ranking per
qualificarsi per Pechino.
Ebbene Benedetti con due gare ne ha già 93 e De Luca 85.
Questo fa supporre che i due azzurri non avranno problemi con le prossime
gare, Mondiali di settembre 2011 e stagione 2012, a raggiungere quota 125.
Questo comporterà una qualificazione multipla. L’Italia maschile
infatti riuscirà a qualificare per i Giochi Olimpici almeno 4 atleti:
Giancamilli, Petroni, De Luca e Benedetti. Oltre a Franceschini e Poddighe,
se sapranno sfruttare al meglio le occasioni di cui disporranno.
A quel punto come decidere chi andrà ai Giochi? Quale criterio sarà
adottato?
Alla luce delle ultime convocazioni il criterio sembra evidente!
Si deciderà in base alla posizione nel ranking.
E con l’esclusione di Giancamilli e Petroni dal Mondiale in arrivo, è
chiaro che, perdendo una delle pochissime gare a punteggio maggiore, non
saranno loro a rappresentare l’Italia a Londra.
In campo femminile le azzurre sono molto indietro, ma con reali possibilità
anch’esse di centrare la qualificazione olimpica con il ranking del 1
giugno 2012. A quel punto, se avessimo più di due qualificate si quale
criterio si adotterebbe? Non si sa, le regole non ci sono.
Ebbene la storia italiana degli ultimi anni insegna che ad ogni
quadriennio si assiste allo stesso film, seppur con sfaccettature
differenti.
Nel 2004 l’attuale CT Marco Quattrini, allora CT solo femminile,
conquistata la prima carta olimpica con Corsini, mandò Sara Bertoli a
caccia di punti per il mondo, per assicurarsi la seconda carta azzurra. A
missione compiuta si giunse all’ultima gara. Qui in palio c’erano 9
carte tutte insieme, quasi la metà di quelle disponibili, togliendo
quelle continentali, Bertoli, stanchissima non andò bene, mentre Federica
Foghetti, che aveva preparato solo quella gara centrò l’obiettivo,
finendo nelle prime 9 e staccando la carta diretta.
La Federazione decise di utilizzare la carta di Foghetti; Bertoli,
nonostante mille illusioni, restò a guardare.
Nel 2008 non furono dati ugualmente criteri di nessun genere, in caso di
qualificazione multipla. Non ce ne fu bisogno, poiché si qualificarono
solo due azzurri per sesso. Ma anche in quel caso ci furono vicende
assurde. Valentini era stato fatto fuori dalla nazionale nel dicembre
2007, con motivazioni tecniche impietose. All’ennesima conquista del
titolo italiano assoluto, venne data all’atleta delle Fiamme Azzurre
un’unica possibilità, con la quale riuscì a staccare il pass olimpico,
a dimostrazione che qualche volta lo Sport vince.
Dopo due quadrienni del genere, ci si sarebbe aspettati una maggiore
chiarezza. Sarebbe bastato determinare i criteri di partecipazione alle
gare di qualificazione e, in caso di qualificazione multipla, criteri di
partecipazione ai giochi Olimpici e tutti, atleti, genitori, supporters,
responsabili e gruppi militari, sarebbero stati più sereni.
Per le altre nazionali è un’abitudine, per noi è un’utopia.
Probabilmente l’impedimento deriva dall’antimeritocrazia.
Mettendo dei criteri il CT non potrebbe più agire arbitrariamente, su
parametri oggettivi, sarebbe vincolato dalle regole. Si eviterebbero così
le spiacevoli vicende dei precedenti quadrienni olimpici e il tutto
sicuramente gioverebbe agli atleti.
Red
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