L’Italia dei giovani promette ma ancora non entusiasma

De Luca centra la finale, Quarto la manca per soli 12 punti 

www.pentathlonmoderno.itNon è stato per i colori azzurri un mondiale che verrà ricordato con entusiasmo, ma senza dubbio si può parlare di un importante investimento per il futuro.
Il migliore della squadra è stato Riccardo De Luca, in grado di cogliere una finale nella quale ha gareggiato senza mai mollare. Ottime sono state le sue prove di scherma in qualificazione e di equitazione in finale, mentre nella corsa si è dimostrato in linea con le sue potenzialità, che lo collocano tra i migliori al mondo.
Complimenti e applausi di incoraggiamento a Luigi Quarto, autore di una prova di carattere. Sfortunato nel vedersi sfuggire la finale per soli 12 punti, ha confermato comunque buoni miglioramenti nella scherma e nella corsa.
Pier Paolo, bloccato da una quanto mai inopportuna febbre alta, si è parzialmente riscattato, insieme ai due compagni già menzionati, nelle prove di tiro ed equitazione della staffetta. Da ultime, si segnalano ottime scherme in qualifica di Pieretti e Mancini.
Se da un lato la spedizione azzurra ha raccolto un bottino molto magro - dati alla mano il peggiore degli ultimi 40 anni -, dall’altro si è privilegiata una scelta molto coraggiosa, destinata a dare i propri frutti nei prossimi anni.
Le nuove generazioni sono ricche di talenti e di giovani volenterosi e i recenti successi juniores ne sono una prova. Ora viene il momento più difficile, quello della valorizzazione e dell’inserimento nell’ambito seniores. In questo processo le parole chiavi sono esperienza, ma anche gradualità. La certezza, che è nei cuori di tutti gli appassionati molto più che un auspicio, è che lo staff tecnico saprà guidare questi giovani campioni del futuro sul cammino che li porterà alla gloria.

L. F.