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Il
tecnico della nazionale di Pentathlon Moderno,Mauro Tirinnanzi, spiega
l’importanza della “periodizzazione” dell’allenamento, cioè quel
metodo che permette di assemblare in modo ottimale le cinque discipline al
fine di ottenere la migliore forma al momento giusto.
Periodizzazione
significa fondamentalmente assemblare in maniera ottimale le cinque
discipline componenti il pentathlon moderno (equitazione, scherma,
nuoto, tiro e corsa), al fine di ottenere la forma sportiva, cioè
quel "magico" periodo di benessere psicofisico al momento
giusto, in coincidenza con la gara più importante (Olimpiadi, campionati
del mondo, campionati europei, ecc.).
Abbiamo
molteplici esempi di atleti che durante la stagione agonistica conseguono
dei record mondiali e che al momento della gara più importante ottengono
invece delle prestazioni mediocri. Tali atleti hanno quasi sicuramente sbagliato
la periodizzazione. La forma, infatti, non è condizione astratta che si
manifesta all'improvviso casualmente e che può essere mantenuta per
lunghi periodi, ma al contrario può essere indotta al momento giusto,
in quanto condizionata da determinate e precise regole di formazione,
sviluppo, mantenimento e decadimento, a cui non si può sottrarre e che
dobbiamo avere ben chiare.
La periodizzazione, il cosidetto lavoro a tavolino, ha nel pentathlon moderno
fondamentale importanza e passa attraverso tre fasi di pari valore:
-la
valutazione preventiva;
-la
scelta dell'obiettivo;
-la
scelta dei mezzi.
Sintetizzando
molto, possiamo dire che "valutazione preventiva" significa accurata
analisi non solo di "chi" dobbiamo allenare (età, sesso,
risultati ottenuti, allenamenti effettuati negli anni precedenti,
carenze, doti, motivazioni, tempo disponibile ecc.) ma anche accurata
analisi delle strutture su cui lavorare (impianti) e del materiale
tecnologico da utilizzare; il tutto in sintonia con i mezzi finanziari a
disposizione.
Il
corretto e razionale approfondimento di questo primo punto è fondamentale
per poter organizzare programmi individuali personalizzati,
indispensabili per permettere agli atleti di élite la migliore
trasformazione delle capacità potenziali nei risultati agonistici.
Faccio
un esempio: dall'accurata analisi del "vissuto sportivo" dei
fratelli Masala, il loro microciclo standard potrebbe essere così impostato
(il seguente esempio tiene in considerazione uno solo dei molteplici
parametri da considerare, cioè il numero di allenamenti settimanali
nelle singole discipline che formano il pentathlon):
Scelta
dell'obiettivo significa scelta della gara o delle gare sulle quali mirare
la preparazione, ossia la gara "da vincere". Le gare che
precederanno la gara più importante, assumeranno via via aspetti
diversi. Alcune saranno gare di controllo, gare cioè che ci permetteranno
di fare il punto della situazione, che ci permetteranno di valutare
obiettivamente l'allenamento programmato ed effettuato in sintonia con
gli obiettivi perseguiti.
Altre
saranno gare selettive, gare cioè dove andrà ricercato il massimo
risultato
ed in grado quindi di simulare adeguatamente lo stress della gara top.
Alcune gare potranno essere sperimentali e cioè ci consentiranno di
sperimentare di volta in volta o formule tattiche o un nuovo regime
alimentare prima e durante la gara (ricordo che la gara di pentathlon si
svolge in cinque giorni consecutivi) o nuove strategie di preparazione,
per esempio allenamento in quota pre-gara.
È
dall'individuazione della gara più importante che andando a ritroso sul
calendario si costruiscono gli ideali "macro" "meso"
e "micro" cicli che guideranno tutto il processo di
allenamento. Scelta di mezzi, infine, significa scelta delle strategie
ideali per far crescere le prestazioni, prestazioni che crescono se
crescono adeguatamente e razionalmente in base a precise priorità
fattori di tipo tecnico, organico, muscolare tattico e psicologico.
Trascurare
uno solo di questi aspetti comprometterebbe irrimediabilmente il lavoro.
È
in questa fase che il tecnico deve essere al tempo stesso razionale e
creativo ed è in questa delicatissima fase che il tecnico di pentathlon
non deve pensare ad esasperare le singole discipline cercando il
punteggio parziale maggiore, ma deve trovare il cocktail, la miscela più
giusta che porti al punteggio totale maggiore, problema questo ben
conosciuto
dagli allenatori di prove multiple. Se dovessimo mettere in grafico
l'andamento
prestativo nei mesi nelle singole discipline, componenti il pentathon,
uscirebbe fuori un disegno di questo tipo:
Dal
grafico si può dedurre che:
-Il
nuoto e la corsa seguono strade parallele; si cerca infatti di
identificare le due discipline come un'unica combinata atletica. Per
loro si organizza una doppia periodizzazione, cioè due picchi di forma
nel corso dell'anno: il primo da aprile a giugno (della durata di circa
settanta giorni) in concomitanza delle gare di qualificazione olimpica; il
secondo a settembre in coincidenza con i Giochi Olimpici.
-Il
primo periodo preparatorio avrà una durata di sei mesi e mezzo, mentre il
secondo periodo preparatorio avrà invece una durata relativamente più
breve, 70/80 giorni.
-La
scherma ed il tiro, come le prime due seguono strade simili; ma essendo
discipline prettamente tecniche la cui ripetuta esecuzione del gesto di
gara è condizione indispensabile per i miglioramenti agonistici, hanno
addirittura quattro picchi di forma a novembre, gennaio, aprilegiugno
e l'ultimo a settembre.
-Per
la scherma ai primi due picchi sono in coincidenza obbligata con il
calendario F.I.S. alle cui gare i pentatleti partecipano con continuità
e lusinghieri risultati. Per il tiro la partecipazione ad un elevato
numero di gare è condizione essenziale per sviluppare le specifiche
capacità
di controllo, di dominio delle condizioni emozionali, capacità che sono
quando si gareggia ad alto livello nel tiro -importanti almeno quanto
il possesso di una corretta tecnica gestuale. Per l'equitazione, dove la
specificità è ancora più importante, non essendo necessario affiatare
il binomio cavallocavaliere come nell'equitazione pura (infatti nel
pentathlon i cavalli sono estratti a sorte e non sono di proprietà) e
avendo da preparare atleti estremamente evoluti, la curva prestativa
è quasi sempre su livelli molto elevati, cioé gli atleti sono in grado
di fornire in qualunque periodo dell'anno prestazioni elevate.
Possiamo
concludere dicendo che nel pentathlon le cinque discipline, pur seguendo
strade diverse, fanno parte di un unico globale processo di allenamento,
che il loro sviluppo deve essere adeguatamente bilanciato, in modo da
evitare dannose interferenze per il fine ultimo di ...qualche punto in più.
MAURO
TIRINNANZI
Pubblicato
sulla rivista Multisport n° 2 /1988
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