Tiro vincente per Conforto

Meeting di Roma: seconda prova di Coppa del Mondo di pentathlon moderno

Vincitore a sorpresa, il venticinquenne Alessandro Conforto è stato protagonista di una prestazione perfetto, regolare in ogni specialisti. Rilevante la prova di tiro dove ha realizzato ben 196 centri su 200. Questo è sicuramente il risultato più significativo dell'atleta romano, anche perché ottenuto su specialisti di livello mondiale.

 

Alessandro ConfortoTutti attendevano Massullo e Tiberti. Invece, al Meeting di Roma di pentathlon moderno, valido come seconda prova di Coppa del Mondo, è spuntato Conforto.

Il venticinquenne Alessandro non è un Carneade della disciplina, aveva già conosciuto altri momenti di gloria: alcuni titoli giovanili, l'ingresso in nazionale nell'87 (fu riserva al Mondiale di Moulins, in Francia), un 2° posto sempre nello stesso anno al Meeting di Barcellona, un altro agli Assoluti dell'88.

Comunque la recente vittoria rappresenta il suo risultato più significativo anche perché ottenuto contro il fior fiore degli specialisti mondiali (mancava solo l'ungherese Mizser) superando gli stessi compagni dell'Italia A. Conforto e i "rincalzi" (Paolo Masala e Cesare Toraldo) si sono tolti lo sfizio di scavalcare i "fratelli maggiori" Massullo, Tiberti e Bomprezzi e salire sul podio più alto. "Alex" è soddisfatto ma anche sorpreso della performance.
«Nella precedente gara di Parigi ero giunto quarto, sapevo dunque di essere in forma pur non pensando di rendere al massimo».
Si è invece reso protagonista di una prestazione perfetta, regolare in ogni specialità con un picco nel tiro (196 centri su 200).«Ora viene il bello, ripetersi non sarà facile eppure voglio provarci», sottolinea caparbiamente il romano.

Alessandro non si giudica un talento. «Il "purosangue" del pentathlon azzurro è stato Daniele Masala, un atleta ver­satile, istintivo. Altri, primo fra tutti Carlo Massullo, sono la dimostrazione vivente che si può diventare campioni facendo leva su impegno e perseveranza».

E tu? «Sono un buon pentatleta, il  sostantivo campione ha bisogno di molte conferme». Conforto vuole cercarle subito, per questo affronterà la prossima tappa della World Cup a Budapest col proposito di conservare la vetta della clas­sifica. Dopo la vittoria è stato festeggiato da tutti i compagni e ciò gli ha conferito un immenso piacere.

«E' la dimostrazione di come l'ambiente sia sereno ed i nostri rapporti cordiali. Non conosciamo invidie, né preconcetti: anche per questo la mia stima verso i titolari della prima squadra è elevatissima»

 Nato a Roma  Il 18/10/1965
 Statura: 1.78  Peso: 69 Kg
 Segno zodiacale: bilancia  Stato civile: celibe
 Società di appartenenza:
 Alto Lazio Roma
 Sport praticati per hobby:
 windsurf, triathlon, moto
 Altri hobbies: pittura a olio  Gli sport seguiti: tutti tranne il calcio
 Il film preferito: L'attimo fuggente  Il libro preferito: Gorky Park
 La canzone: Vattene amore  Il luogo: la Sardegna
 La donna: Natassia Kinski  
 Il consiglio a chi si avvia al pentathlon:  soprattutto divertirsi poi si vedrà  Dicono di lui:
 Ha  nella tranquillità uno dei maggiori punti di forza

Ora le carte sul tavolo del c.t. Masala si mescoleranno un poco. «Credo di sì, - dichiara Alessandro - sono speranzoso, non nascondo il mio interesse per i Mondiali di luglio a Lathi, le maglie azzurre sono quattro ed i pretendenti numerosi».

Anche Conforto è frutto dell'inesauribile vivaio della capitale. Appartiene alla generazione agonistica successiva, alla storica coppia Masala-Massullo e rappresenta il prodotto dell'impegno federale le cui radici romane, rafforzate dalla cittadella attrezzata a Montelibretti, e quella nuova di Riano, rappresentano la fucina del pentathlon di vertice. Gli ultimi rampolli provengono comunque da Pesaro, Pescara, Gallarate, Modena dove il decentramento sta proliferando. I pros­simi fuoriclasse parleranno anche altri dialetti.

Studente dell'Isef al primo anno fuori corso, la rivelazione del pentathlon azzurro guarda fiducioso al domani agonistico. Dice di lui Piero Serena che lo ebbe come atleta nella nazionale juniores: «E un vero modello: educato, preciso, co­scienzioso come atleta e come uomo. Per gli addetti ai lavori non rappresenta una sorpresa perché conoscevamo le sue po­tenzialità, aspettavamo che venissero fuori. A volte lo strigliavamo bonariamente per l'eccesso di flemma insita nel suo carattere. Tecnicamente può migliorarsi ancora nel nuoto e nella corsa e ciò vuol dire aumentare il risultato finale di un centinaio di punti, realizzando prestazioni di valore assoluto».

Alessandro "il tranquillo" è passato dall'anonimato del "gregario" ai primi piani del vincitore. Ma si è trattato di un flash.«Gli attimi di celebrità sono durati lo spazio di un giorno - ribadisce - il tempo di ricevere i complimenti di amici e conoscenti».

Ma i moschettieri azzurri puntano su Barcellona e nel frattempo cercheranno di rimpinguare il bottino anche ai Mondiali ed in Coppa del Mondo, tanto per non perdere l'abitudine al podio.

Enrico Campofreda

Pubblicato su Multisport n°17/1990