Rispondo
alla e-mail di Simone Cavicchioli dove esprime dei dubbi sul progetto
“Maglia Azzurra”.
Caro Simone, sono Andrea Valentini e ti rispondo secondo la mia
esperienza. Secondo me quello che sta facendo la Federazione è simile a
ciò che stanno facendo i colleghi polacchi. Questi prendono
supernuotatori e gli insegnano il resto. Sono due anni che dominano le
gare youth B. Bisogna vedere come cresceranno. A parte questo esempio,
guardando un po’ in giro, c’è sempre più la tendenza a partire
dai nuotatori, te ne puoi accorgere dal livello seniores in questa
disciplina. Però spesso li si prende ad età già avanzate e a quel punto
ci si investe in toto. In più si prendono nuotatori veramente forti. Non
conosco questi giovani, ma finora, ogni volta che si è tentata questa
strada, si è partiti con ragazzi da “2e06”. Il campione olimpico per
esempio fece la sua prima apparizione internazionale all'ultimo anno
juniores, ai Mondiali che vinse. Però è uno che in lunga fa anche 1'57''.
I Cinesi hanno ora l'intera squadra capace in corta di andare nettamente
sotto i 2'. Gli Americani portarono al Pentathlon Chad Senior, uno da 2
minuti netti, al quale poi insegnarono il resto; non fosse stato per
l'equitazione avrebbe vinto a Sydney 2000. Partendo con i giovanissimi e
lavorando a distanza è una vera e propria scommessa. Inoltre, come dici
tu, non tutte le Regioni permettono di poter sviluppare le altre
discipline del Pentathlon. Secondo me conviene prendere quei nuotatori più
grandi, che non possono emergere nella singola disciplina, ma che vanno
comunque sotto i 2 minuti; se si cerca qualcosa del genere si trova.
Dall'altra parte ci sono casi internazionali e nazionali come Walther,
Capalini o De Santis, che sono arrivati a nuotare fortissimo crescendo nel
Pentathlon. Le vie che portano al campione sono tante, l’importante è
che qualunque venga intrapresa sia ben supportata.
Di
sicuro un tempo, quando contavano più le 5 discipline e meno la
combinata, si potevano selezionare i pentatleti ora ci si deve affidare ai
talent scout.
Andrea Valentini
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