Combined event

Mi permetto di fare qualche riflessione sulla nuova formula di gara degli Youth A che va sotto il nome di "combined event". Un po’ perché da quando è uscita la proposta dalla Unione Internazionale che mi sembra una cosa ben poco originale, o al contrario fin troppo innovativa per il nostro sport. Un po’ perché ho potuto assistere e direttamente partecipare a diverse simulazioni di questa prova.
La mia impressione? E’ una cosa carina, ma viene completamente snaturato non solo lo spirito del P.M. ma anche delle singole discipline da cui questo è composto. Mi spiegherò meglio: il tiro, e la corsa, in questa nuova tipologia di gara, vengono come tutti oramai nel nostro ambiente sapranno accomunate “per far risultare il P.M. più spettacolare”. Cosa che direi non è poi così male: infatti, in questo modo la prova risulta gradevole da vedere, soprattutto in presenza di un buon pubblico.
Ma purtroppo, le note positive di questa nuova direttiva finiscono qua, almeno per me.
Il motivo? Ho fatto caso ultimamente, gareggiando sempre più e avvicinandomi ad obiettivi che ritengo sempre più significativi, importanti e divertenti (perché lo sport è per principio passione e divertimento, mai scordarselo) come gare internazionali o il possibile podio di una gara nazionale, che non c’è più bella soddisfazione, dopo aver finito la gara, o mentre la si fa, di vedere che la si sta facendo bene. Insomma, qual è il motivo per cui la nuova formula non mi piace? E’ proprio a cominciare dal nome stesso “combined event”, evento combinato traducendolo letteralmente, o di combinata se vogliamo aggraziare questo nome, che capiamo subito che non esiste più tiro, o corsa. Ormai è un’unica disciplina. E dov’è il P.M. in questo, visto che oramai abbiamo “quattro” discipline? Ma scansiamo motivazioni puramente formali, e andiamo avanti. Tutti sapremmo dire, dopo aver visto 4-5 gare di pentathlon, chi sono i buoni tiratori, i tiratori fenomenali e quelli un po’ più scarsi. E ora? Prima, in una normale competizione, prendendo la classifica potevo vedere cose come “TAL DEI TALI 185/CAIO 184/TIZIO 182” e ora? Chi mi dice chi è il buon tiratore in questa disciplina? Colui che riesce a buttare giù i bersagli? Quelli con la rosata del 9 e del 7? Ma per piacere! E dov’è il piacere di scoprire di aver fatto un bel 10, o la stupenda mouche? E il piacere di vedere la mia rosata?  E soprattutto il buon tiratore è colui che fa meno giri di penalità? Ma non ci sono le condizioni per vederlo! Per assurdo, sparare in questo modo è più semplice che sparare in un poligono, peccato che tutti ne vengano penalizzati:
ma non a livello di punteggio, ma proprio a livello di soddisfazione. Sì, sarà bellissimo fare un “combined event” senza prendere nemmeno una penalità, ma se poi vado in un poligono, saprò fare altrettanto? Saprò sparare bene, e soprattutto, sarò un tiratore? E lo stesso identico discorso vale per la corsa!!! Cosa siamo diventati noi pentatleti? Fondisti, mezzi fondisti, velocisti? No, ormai siamo diventati atleti che compiono un 3000, se tutto va bene, frazionato. Una specie di allenamento. Sì ok lo so benissimo, sto esagerando, ma questa tipologia di gara non mi piace, e più la provo meno mi convince. Tanti mi diranno “Non ti piace magari perché non sei portato per farla” ma fosse solo quello !!
I guai della nuova disciplina incominciano dal riscaldamento: nel regolamento troviamo scritto che abbiamo 30 minuti per scaldarci prima dell’inizio della gara. E quale sarà il migliore riscaldamento? Correre, sparare, fare prima uno e poi l’altro e viceversa?
Il problema è che con la nuova formula non si hanno più punti di riferimento precisi come prima. Chi è che corre forte? L’atleta che fa meno penalità e arriva primo, oppure colui che prende più penalità e dopo una corsa strabiliante arriva dietro all’atleta descritto prima?
 Chi è che spara bene? L’atleta che impiega meno tempo a sparare pur accumulando penalità o quello che cerca maggiormente la precisione e perde tempo prezioso per la frazione podistica?
 Ma allora bisogna anche cambiare i sistemi delle fasce: come si calcola il punteggio finora basato sul triathlon (nuoto, corsa e tiro)? Insomma, come ho già detto prima, i cambiamenti nel nostro sport ci colpiscono più in negativo che in positivo:  è già difficile organizzare una gara di pentathlon con i regolamenti che tutti conosciamo e che abbiamo sperimentato da anni senza incappare in qualche difficoltà a livello di impiantistica o di gestione di gara, figuratevi con la nuova formula che contribuisce ad alzare il livello di difficoltà organizzativa di ogni gara in cui questa nuova tipologia verrà inserita. Leggendo il nuovo regolamento potremo notare che avremo bisogno di nuovi bersagli, nuovi posti in cui attuare questa formula, una notevole quantità di giudici rispetto a prima…. Insomma, dovremo ricominciare da capo tutto quanto!

In più, ho scoperto proprio ieri che esiste già una cosa del genere, e si chiama biathlon estivo. E noi pentatleti, che già pratichiamo uno sport completo, complesso e originale  di per sé per il notevole numero di discipline fatte, dovremmo "copiare" un'altra disciplina, per renderlo più originale?

E sempre ieri sera, attraverso la lettura del regolamento UIPM,  vengo a scoprire che i nuovi bersagli che vedremo nel "combined event" non esistono da nessuna parte, ma sono stati commissionati ad un'azienda per fabbricarli. Ecco come complicarsi la vita!

Francesco Giancamilli