LIGNANO 2007: IMPARIAMO A LEGGERE LE CLASSIFICHE | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Campionati Italiani
dell’11/2006 cat. ESO A/M Ne sono passati solo 19. Perdita equivalente al 45% degli atleti (Camp. Italiani.: 04/2006 cat. Rag. M: 45 atleti –03/2005 cat.Rag.:27 – 2004 Rag.: 27 - 2003 Rag.: 41) Camp. Italiani cat. ALLIEVI 02/2007 19 atleti - 10/2006 16 atleti 10 atleti sono del 1988 e quindi sono passati JUNIOR nel 2007 - 5 del 1989 rimangono cat.All. 5 atleti cat. Allievi rimasti + 14 Rag. che sono passati Allievi = 19 atleti (2006 nella cat. Allievi erano 19 – nel 04/2005 cat. Allievi M 27 atleti - 2004 All. 17 – 2003 All. 25) La Perdita di atleti è dello 0%, rimanendo costante il numero, mentre il passaggio da Allievi alla categoria Junior registra una perdita di circa il 50% (febbraio 2007 atleti 11 – 2006 10 atleti). Mentre rimane sostanzialmente invariato il numero della categoria Senior. La spiegazione del numero che rimane costante tra il passaggio tra cat. Ragazzi alla Cat.Allievi è che nella categoria ragazzi con l’aggiunta della 3^ disciplina (il tiro) e la corsa di 2000m (non più 1000m) passano dalla cat.Esordienti A solamente coloro che praticano realmente il Pentathlon o comunque hanno intenzione di praticarlo, mentre abbandonano tutti quei ragazzi che nascono e sono, a tutti gli effetti, solo nuotatori o che sostanzialmente gareggiano per le Società iscritte alla Federazione Pentathlon, ma che in definitiva non allenano i 5 sport del Pentathlon (possiamo considerarle Società di “avviamento al Pentathlon”). Infatti per praticare la combinata, nuoto e corsa, basta una piscina (e le società di nuoto le hanno) e si può correre in qualsiasi luogo (anche intorno alla piscina), considerando che i 1000m possono essere portati comunque a termine da un ragazzo di 12-13 anni (certo, senza la pretesa di un buon tempo di percorrenza, ma ai fini del semplice inserimento in classifica i tempi non sono importanti). Ragionamento avallato dal dato inerente alla grande differenza del numero di Società che compaiono fino alle categorie Eso A e B Maschili e Femminili: 32 società in grado di presentare una squadra (minimo 3 atleti) + 18 senza squadra (con singolo atleta) + 2 squadre presentate solo nelle categorie Cuccioli e Minicuccioli. Quindi un totale di 52 squadre che nella categoria Ragazzi (M/F) si riducono drasticamente a 7 società capaci di presentare una squadra e nessuna di queste presenta una squadra nella stessa categoria femminile (e viceversa). Nella categoria Ragazze solo 5 squadre sono presentate senza che nessuna di queste schieri una squadra maschile. Nella stessa categoria 14 Società che presentano un solo atleta (11 nei Ragazzi e 3 nelle Ragazze) e 2 società che presentano due soli atleti. Il totale delle squadre presenti nella cat. Ragazzi/e è dimezzata: 26. Inoltre, prendendo in esame le classifiche del nuoto e della corsa nelle categorie Eso A/B (e soprattutto nei B) si rileva come i “nuotatori” prestati alle squadre di pentathlon siano lacunosi nella prova di corsa. Con il passaggio alle categorie superiori, infatti, queste Società spariscono già dalla categoria Ragazzi. Ma torniamo ai numeri. Campionato Italiano 04/2007 Cat. Eso A/F: 78 atlete (46 del 1994 e 32 del 1993) – 11/2006: 35 atlete - 04/2005: 62 atlete. Indubbio per l’inizio del 2007 un incremento delle atlete (come nella cat.B) ma anche qui i numeri non devono ingannare; tantissime nuotatrici, poche podiste, pochissime vere “biatlete” in gara…. di conseguenza, scarse possibilità di avere delle potenziali vere pentatlete. Campionati Italiani Femminili 2007: Eso B: atlete 78 Eso A: atlete 78 Ragazze: atlete 25 Allieve: atlete 12 Junior: atlete 5 Senior: atlete 7
Comparando le ultime due edizioni dei Campionati italiani giovanili si osserva (in particolare nelle Eso B/f ) un abnorme incremento delle prestazioni natatorie, ma un rilevante decremento di quelle podistiche. Tranne qualche eccezione, si riscontra un generale abbassamento della qualità delle prestazioni nelle singole discipline e soprattutto, in tutte le categorie, del computo totale della combinata nuoto-corsa.
Questi dati indicano sempre più chiaramente la massiccia presenza di atleti/e che gareggiano nelle gare di Pentathlon Moderno pur praticando quasi esclusivamente la disciplina del nuoto. A mio avviso questo è un fattore da non sottovalutare per chi vuole analizzare in modo lucido e corretto non solo le prestazioni di questi giovani atleti ma, più in generale, l’afflusso e la salute del Pentathlon il cui futuro, come ogni altro sport dipende dai serbatoi giovanili. Senza giri di parole, ritengo che questi serbatoi siano a dir poco scarsi e quindi insufficienti per assicurare al movimento Pentathlon un afflusso continuo di atleti nelle categorie superiori.
Come illustrato dai
grafici precedenti il decremento del numero degli atleti che approdano
alle categorie maggiori (Junior e Senior) è a dir poco disastroso. Nel
passaggio dalle categorie Esordienti alla categoria Senior si ha un
abbandono della disciplina da parte degli atleti di circa il 90% e già
nel passaggio alla categoria Ragazzi/e il 50% degli adolescenti cambia
sport o continua a fare nuoto. Bisogna considerare il fatto che tale
abbandono non è supportato da grandi numeri di partenza ma si verifica
a discapito di un numero già esiguo di atleti. 518 ragazzi e ragazze rappresentanti 5 categorie diverse. L’età compresa era tra i sette e i 16 anni, quindi un arco di tempo molto ampio che comprende non una ma più generazioni sportive. Sinceramente, vi chiedo se si può pensare come un fatto positivo che 518 ragazzi rappresentino l’utenza giovanile del Pentathlon Moderno in tutta Italia? E se si considera che nelle categorie esordienti ci sono moltissimi bambini “prestati” dal nuoto alle società di P.M. il numero si assottiglia ancor di più. In una gara provinciale di nuoto o di atletica gareggiano il doppio dei ragazzi iscritti ad un Campionato italiano di P.M. Allora ci vogliamo nascondere dietro ad un dito o si comincia a guardare in faccia la realtà? Qui sotto riporto i grafici del numero degli atleti partecipanti agli Assoluti di P.M. in questi ultimi 20 anni.
NUMERO DI PARTECIPANTI AGLI ASSOLUTI DI PENTATHLON MODERNO
Tali dati illustrano un costante decremento degli atleti nelle categorie maggiori che invece dovrebbero fare da cassa di risonanza per richiamare ed interessare le persone a questa disciplina. Tale decremento va di pari passo con l’abbandono sempre più frequente, a livello giovanile, di questa disciplina sportiva. Le cause sono molteplici: tecniche, gestionali, organizzative e strutturali. Non vi è settore del Pentathlon dove non ci siano gravi carenze che si trascinano ormai da un decennio. Ma questo è un altro capitolo che spero di affrontare e sviluppare in un’altra occasione.
Leggo oggi sul sito
l’articolo di Simone Cavicchioli, persona che stimo per il suo impegno
in questo sport, inerente ai Campionati Giovanili appena svoltisi a
Lignano. Leggo:” L’appena trascorsa edizione dei Campionati Italiani di Categoria svoltisi a Lignano Sabbiadoro ha fatto registrare numeri di partecipanti degni di questa manifestazione, associati a performance significative da parte dei giovani pentatleti…” Beh, Simone non direi proprio che 518 ragazzi sia un numero degno di un Campionato italiano per rappresentare, tra maschi e femmine, ben 10 categorie diverse. Inoltre, “…Ottima l’organizzazione della manifestazione da parte della FIPM e in crescita la partecipazione di pubblico, anche se bisogna ricordare che la maggior parte dei presenti è accorso alla manifestazione come diretto interessato nel seguire i propri figli…” Vorrei ricordare il grave errore commesso da chi ha organizzato la gara di corsa stabilendo il punto di partenza in un luogo troppo stretto (ci saranno stati 2,5 m di larghezza?) per 20 atleti per batteria. Tale partenza ha determinato troppe cadute con relativi infortuni più o meno lievi ma che hanno determinato situazioni pericolose per l’incolumità dei ragazzi. Posso dire in tutta onestà che più di un atleta è stato penalizzato da queste cadute; uno su tutti Pietro Malquori che in partenza è caduto in seguito ad uno sgambetto con spinta da dietro, accidentale, ma che lo ha fatto cadere rovinosamente a terra per rialzarsi dopo molti secondi e correre dolorante per tutti i 1000m. Ha perso il titolo individuale per 5 secondi. La cosa grave è che già nelle occasioni precedenti si era protestato per tale partenza. Inoltre il pubblico presente era rappresentato esclusivamente dagli allenatori e dai genitori; possibile che in tutti questi anni non si sia riuscito ad organizzare una qualsiasi cosa per interessare e richiamare un pubblico esterno? Così facendo qualsiasi gara e manifestazione organizzata dal Pentathlon rimarrà sempre “evento di quartiere” e nulla di più! Giusta la tua ultima considerazione; 61 atleti totali per entrambe le categorie Ragazzi/e sono decisamente troppo pochi per un Campionato Italiano. Per quanto riguarda le performance ed i risultati degli atleti impariamo almeno noi “addetti ai lavori” a leggere correttamente le classifiche interpretando i dati e considerando i diversi fattori e le numerose variabili che si racchiudono dietro una apparente semplice rilevazione cronometrica. Ricordando che non è sempre oro quel che luccica. Gianni Caldarone |