Nuove idee

Prendo spunto dalla mail inviata da Silvia Franceschini una ragazza di 23anni alla quale piacerebbe avvicinarsi al mondo del pentathlon, per farvi partecipi di alcune idee per far vivere questo antico, affascinante, fantastico sport.  

Il problema che sta vivendo il pentathlon è molto preoccupante, come denunciato da molti di noi su questo sito e non solo. La triste cronaca di un weekend da dimenticare che ci ha fatto Gianni, purtroppo, è la dura realtà.

Siamo tutti consapevoli che il nostro è un settore molto difficile ed è ancora più difficile riuscire a creare una continuità tra vivaio giovanile e categorie cosiddette agonistiche. La denuncia di una perdita di atleti nel corso degli anni è quanto mai esatta e avvilente, con il risultato di un Trofeo nazionale senior con 9 atleti e 3 atlete.

Ancora più difficile, o quasi impossibile, sarà per le nuove società che si vorranno affacciare al pentathlon. Senza tradizione o senza un traino (provate a immaginarvi di iniziare il pentathlon da zero, senza neanche un atleta più grande come riferimento che lo ha già fatto) la vedo veramente dura.  

Molte delle cose che andrò a scrivere, ai più, potranno sembrare delle ovvietà, ma solo un'attenta analisi e conseguente messa in atto di questi progetti ci potrà dare nuova linfa vitale e farci ripartire.

entro subito nella questione.  

FLESSIBILITA' (è anche una parola che va molto di moda specialmente in politica)

cosa vuol dire?

Vuol dire gare, gare, gare, molte e le più svariate.

non leghiamo il pentathlon ai 5 sport (magnifici a mio avviso), ai 200m in acqua, ai 3000m di corsa...

questo è il "vero" pentathlon con formula classica e solo una fortunata selezione (aperta a tutti) dei migliori atleti avrà l'onore e l'onere di poterlo fare.  

Torniamo al progetto.

dove colpire?

OVUNQUE!!!

se si parte dal presupposto che un tesserato alla FIPM possa fare anche solo le gare di combinata o biathle...

Se andate a vedere il regolamento, Biathle, Combinata, Triathlon e Tetrathlon sono tutti titoli in palio e slegati fra loro.  

E qui mi rivolgo a Silvia la nostra nuova tesserata (almeno così spero). Puoi partire con le gare di combinata (nuoto/corsa) e magari iniziare a cimentarti con il tiro e la scherma per poi passare se ti piace al pentathlon inserendo anche l'equitazione.

Non mi sento di dirti dove andare visto che "Red" è stata più che eloquente con la sua risposta, però vorrei portare alla tua attenzione quello che è la mia esperienza. Qualche anno fa ha telefonato in società una ragazza chiedendo di poter far pentathlon. Visto la non più giovane età (tu sei una ragazzina a confronto) il nostro responsabile le ha fissato un incontro. Si è presentata all'appuntamento e dopo due chiacchiere iniziali abbiamo capito subito che la sua determinazione era tale che valeva la pena provare. La ragazza  in questione aveva già avuto esperienze nell'equitazione (e questo l'ha aiutata) ma era a digiuno per quanto concerne il tiro e la scherma. In poco però ha portato a termine quello che era il suo obbiettivo, una gara di pentathlon. E non si è fermata lì. Ha iniziato a praticare anche il triathlon fino ad arrivare alla maglia azzurra che tutt'ora ha l'onore di vestire con ottimi successi.  

Ma torniamo a noi.

Possibili sedi gare?

QUALSIASI...

Chi non ha una piscina e un campo (non necessariamente d'atletica) dove poter nuotare e correre...

Da dove partire?

Dall'istituire un gruppo che si occupi dell'organizzazione gare e che quindi possa prestare consulenza, metodi ed esperienza a chi ne farà richiesta. Naturalmente dovrà diventare un vero e proprio organo federale (quindi investito ufficialmente) ma che opererà slegato dalla FIPM. Questo per snellire i tempi che in generale tutte le Federazioni hanno per vagliare nuovi progetti.  

Passo indietro...

Serie di gare che possono andare dalla combinata, triathlon, tetrathlon fino al pentathlon.

Naturalmente la formula dovrà essere quella della successione prove come sopra (quindi da combinata a pentathlon) così da potervi far partecipare tutti...

Addirittura per molte gare si potrebbe pensare di raggruppare tutto in una categoria Assoluti (dai Ragazzi/e in su. Eviterei ESO A/B, o meglio, farei per loro classifica e batterie a parte).

Distanze nuoto/corsa, 100m/1000m o 200m/3000m (che riprendano distanze in uso nel pentathlon e trasformabili in punteggio FIPM).

Tiro e scherma invariati

Equitazione: possibilità di ridurre il percorso sia in lunghezza che in altezza che in numero salti (a seconda dei cavalli a disposizione), in più riservarsi il diritto di far partecipare all'equitazione solo i primi N della classifica.

Questo per dar modo anche a sedi fuori Roma (che non hanno il parco cavalli federale) di poter organizzare la gara completa.  

Un'analisi molto terra a terra mi porta a dire che:  

  • alla gara di pentathlon avrò pochi partecipanti,

  • a quella di tetrathlon forse qualcuno in più,

  • a quella di triathlon sicuramente di più,

  • alla combinata ne posso iscrivere solo io da Modena almeno 30...  

Dobbiamo pescare da altri bacini a noi vicini. Nuoto, atletica e triathlon, quelli che vedo più adatti al nostro progetto, e nel caso dell'ultimo citato, quello che negli anni ci ha sottratto atleti di tutto rispetto e valore.

Altro argomento MASTER...

Così come sono strutturati al momento non sono "vendibili"...

Solo un ex pentatleta e con la voglia di massacrarsi per un giorno riuscirebbe a portare a termine una gara...

A mio avviso bisognerebbe slegarsi dal modello master=ex atleta "vecchio e un po’ nostalgico" (cavolo! i miei soliti sentimentalismi)...

Prendiamo esempio dal nuoto: alle gare master vi partecipano vecchi, adulti e giovani. Non necessariamente ex nuotatori. I master che porto alle gare di nuoto sono triatleti e pentatleti che sfruttano queste competizioni come allenamento e divertimento. Però il loro tesseramento è pur sempre valido e fa numero.

Ed anche per questa categoria adotterei lo stesso criterio di gare proposto sopra.  

Così facendo si andrebbe ad allargare il bacino di tesserati creando così un grande serbatoio dal quale poter attingere e poter garantire una certa continuità. Una volta allargato questo bacino viene da sé che per la legge dei grandi numeri molto probabilmente avremo anche la possibilità di ritrovare qualche atleta di livello in più e comunque l'orgoglio di averlo visto nascere proprio dalla nostra Federazione.

In più raggruppando all'interno della manifestazione tutte le categorie avremmo una grande affluenza e di atleti e di pubblico (questo almeno si spera. Mia moglie, se gareggio, ha detto che viene a vedermi). Sicuramente un ragazzino che ha la possibilità di veder gareggiare anche atleti nazionali, magari olimpici, non potrà che trarne beneficio.  

Per il momento mi fermo qui...ma considerate il tutto come un antipasto.

Mi piacerebbe anche parlare del Settore Istruzione Tecnica, magari al più presto.

A parte le vecchie gestioni fallimentari del SIT, credo si debba, con il nuovo responsabile, iniziare un confronto molto sincero e sereno su cosa è diventato il pentathlon e su come svilupparlo.

In più bisognerà arrivare ad una vera e propria tavola rotonda con tutti i tecnici sul territorio (compresi i tecnici della nazionale... sempre che se la sentano di affrontare noi umili allenatori di provincia...)

fino ad arrivare a scrivere!

E a tal proposito credo ci sia la necessità di una rivista tecnico-scientifica che prima o poi dovrà essere realizzata...  

Marco Gozzoli