Una grande gara al momento giusto

Sara BertoliCampionati Europei 2007. A ospitare questa manifestazione è Riga, la suggestiva capitale lettone con porto sul mar Baltico.

In palio ci sono oltre alle tre medaglie del podio anche ben 8 carte olimpiche nominali per Pechino 2008. Per gli atleti europei questa è la prima occasione di assicurarsi la presenza alle olimpiadi e non sarebbe niente male coglierla al volo, avendo così la possibilità di preparare al meglio il massimo evento sportivo mondiale.

Le qualificazioni non sono delle più difficili. Solo 7 atlete non accederanno alla finale. Sara, invece di rallegrarsi del basso numero di avversarie soffre del suo incubo più ricorrente: quello di non qualificarsi. Come al solito quando si ha tanta paura di qualcosa, questa accade inesorabilmente. L’azzurra con due prove tecniche disarmanti riesce quasi a centrare l’eliminazione. Solo una grande combinata riesce in extremis a tenere Bertoli ancora a galla al fine delle semifinali. Un sospiro di sollievo e si guarda avanti, consapevole che in finale ricominciano tutte da zero.

Dopo un giorno di riposo arriva il momento di mettersi a letto, impresa non facile alla vigilia di una gara così importante che solo l’esperienza maturata con gli anni può rendere possibile.

Al mattino il risveglio è conseguenza non tanto del suono della sveglia quanto della luce dell’alba che prestissimo entra dalle classiche finestre dell’est, prive di persiane. Prima di questo momento, nel sonno, a Sara appare in sogno il coach di tiro Torti, ottimo presagio in vista dell’impegno imminente.

Colazione, operazioni di rito e si parte per il poligono. Dato il basso punteggio totalizzato da Bertoli in qualifica, l’azzurra si ritrova in seconda manche e deve quindi attendere che le migliori specialiste abbiano terminato il proprio turno. Nell’attesa Sara si distrae e si rilassa, ascoltando musica sdraiata dietro le tribune.

Prima di entrare in postazione le capita di vedere qualche risultato delle avversarie che hanno già gareggiato. La visione non è delle più rassicuranti essendo in molte ad avere totalizzato punteggi notevoli. Sara invece di scoraggiarsi ne approfitta per aumentare la concentrazione. Nei minuti di riscaldamento si affida ad esercizi di rilassamento insegnatigli da Claudia, alla quale hanno fruttato ben 190 punti sagoma e la prima posizione parziale, e arriva così il momento dei colpi gara. L’inizio non è promettente. Un 8 e un 6, ai primi due colpi, le fanno rivivere l’incubo delle qualifiche. Si impone di reagire e arrivano tre ottimi colpi che però sono poi seguiti da altri due errori. L’azzurra arriva così a metà gara con un deludente parziale di 84. A questo punto sa benissimo che se vuole lottare per una carta olimpica deve trovare il modo di recuperare. Con grinta e concentrazione l’opera gli riesce. I secondi dieci colpi sono tutt’altra storia, un bel 93 che portano Bertoli a finire la prova con 177 punti sagoma che le valgono la 19^ posizione. Da lì ogni porta è ancora aperta.

Ci si cambia di abiti e, dopo i 30’ di riscaldamento, è l’ora di iniziare la gara di scherma. Anche qui Sara parte malissimo. 6 sconfitte di fila e sembrano sparire contemporaneamente tutte le speranze di gloria nonché il battito cardiaco del tecnico di specialità Popa. Una rapida “lezia” (lezione di Popa) e una stoccata fortunata segnano però l’inversione di tendenza. Comincia una lunga e costante rimonta che permette all’azzurra di finire con 832pt, perdendo così una sola posizione, ma restando attaccata al treno delle prime. Tranne una paio di atlete in fuga, tra cui Claudia, le altre sono ancora tutte abbastanza vicine.

Altro cambiamento di abiti e si entra in acqua. Sara sta attraversando un discreto periodo di forma nelle prove atletiche e infatti, in questa prova, ferma il cronometro sui 2’17”7, a un solo secondo dal suo record del 2003, e risale di quattro posizioni diventando 16^. Arriva dunque il momento della verità. Da sempre Bertoli ha avuto nell’accoppiata equitazione-corsa il suo punto di forza. Oggi più che mai dovrà approfittare delle sue capacità per fare la differenza. Inoltre l’azzurra romana ha voglia di riscatto. Nell’ultima sua gara equestre, in occasione della prova di Coppa del Mondo di Millfield, dopo tre buone prove ha perso proprio a cavallo la concreta possibilità di andare a podio. Per quel che ricordo, oltre a un rifiuto in una gara nazionale, è stata, questa descritta, l’unica occasione in cui Sara abbia perso terreno con questa disciplina. Questo è il momento di rifarsi. L’estrazione le riserva Elfa, destriero che il giorno precedente con i colleghi uomini non ha brillato eccessivamente. In entrambi i percorsi ha infatti riportato parecchi abbattimenti. Appena sale in sella, si ritrova ad aver a che fare con un cavallo privo di ordine. 5/10’ e l’animale viene educato e impara a rispettare a perfezione le volontà di Sara. Nel restante tempo l’azzurra lavora l’equino, sotto la direzione di Stefano Scaccabarozzi, al fine di evitare abbattimenti nel percorso. All’ultimo salto di riscaldamento riesce nell’obiettivo di abbattere in pieno la barriera dell’ostacolo, trucco che di solito spinge il cavallo ad alzare meglio gli anteriori nel corso della gara. Arriva presto il suo turno e inizia così il percorso. Per evitare errori, l’azzurra riesce sempre a staccare il cavallo dai salti e a mantenerlo ben compresso. Proprio prima dell’ultima dirittura un nitrito, proveniente dal campo prova, distrae l’animale che viene però subito rimesso agli ordini dalla nostra campionessa. Anche queste ultime difficoltà vengono superate eccellentemente e alla fine del giro arriva un meritatissimo percorso netto, impresa riuscita a sole tre atlete.

Con questi 1200 punti Bertoli risale in settima posizione a pari merito con Klimovich (Blr).

La situazione è ormai rosea. Davanti i distacchi non sono proibitivi e dietro l’unica insidia arriva dalla britannica Livingston, a soli 2 secondi. La carta olimpica sembra cosa fatta ma qui c’è la possibilità di prendere due piccioni con una fava. Il podio non è facile ma possibile.

Al colpo di pistola, la prima atleta a partire è Corsini, seguita a breve distanza da Voros (Hun), Triguel (Fra), Gretchichnikova (Rus), Fell (Gbr), Schoneborn (Ger) e finalmente Bertoli.

Sara viene subito ripresa da Livingston, con la quale crea un duo molto insidioso. La prima avversaria a venire passata dalle due è Triguel. Verso metà gara è poi il turno di Corsini, Voros e Schoneborn, che devono inesorabilmente lasciare il passo al duo italo-britannico. A questo punto superate 4 avversarie ci si sta giocando il bronzo. Le due apripista sono ormai troppo lontane e riprenderle sembra impossibile.

Siamo all’epilogo.

A 500 metri dalla fine Sara sferra l’attacco. Inizia una progressione prorompente, che non lascia speranza alla rivale, e vola sola verso un bronzo europeo che vale moltissimo, soprattutto considerando anche l’oro conquistato con la squadra (Bertoli, Corsini e Pieretti).

Dopo l’arrivo giunge poi il momento delle infinite chiamate e dei numerosissimi messaggi di congratulazioni, oltre alla sentita cerimonia di premiazione e al noioso rito dell’antidoping.

Prima medaglia individuale di rilievo assoluto internazionale, carta olimpica, conquista della prima fascia di rendimento federale, entrata di diritto nella galleria dei campioni e chissà che non entri anche nei ranghi del club olimpico.

Ma soprattutto questo importante risultato dovrebbe ridare tanta fiducia e tanta voglia di continuare questo magnifico sport, alla campionessa delle Fiamme Azzurre.

                                                                                CdL