Errare è umano ma perseverare è diabolico


Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Gianni Caldarone relativa alle convocazioni per il prossimo Mondiale senior di Città del Messico

Errare è umano ma perseverare è diabolico

Poche ore fa ho letto la notizia di un “aggiornamento” sulle convocazioni per il prossimo Mondiale di P.M. che si effettuerà tra pochi giorni.
Poco male, scelte tecniche…anche se i Mondiali si svolgeranno a Città del Messico, un posto molto particolare dove gli atleti devono osservare obbligatoriamente e scientificamente tappe precise per “acclimatarsi” alle particolari condizioni del sito, al fine di rendere al massimo nel momento della competizione. Spero che Benedetti abbia avuto il tempo di prepararsi a dovere, nonostante la convocazione a pochi giorni dalla gara.
Ma, a mio avviso, il problema è un altro.
Dalle convocazioni si capisce che il Mondiale nella prova a staffetta non vedrà l’Italia partecipare.
Chi mi conosce sa che non sono una persona diplomatica e che dico quel che penso. Perciò dico subito che questa scelta è profondamente sbagliata. Non far partecipare l’Italia alla staffetta ha il sapore di un ritorno ai tempi bui, quando non per scelta tecnica ma per altri motivi, l’ex CT Quattrini in pieno accordo con l’ex Presidente Felicita, quest’ultimo radiato dal CONI, non permetteva agli atleti italiani di prendere parte alla competizione a staffetta. Comportamento di allora che ha creato oggi in Italia un grave ed importante GAP generazionale e che faticosamente, con la rinnovata squadra politica e tecnica, la Federazione sta cercando di colmare. Ma la strada è ancora lunga.
Non partecipare alle gare a staffetta rappresenta un errore per molteplici aspetti. Si tratta di una manifestazione Mondiale dove le nazioni sono chiamate a partecipare ed onorare ogni tappa dell’evento, non stiamo parlando di una sagra domenicale dove si può anche non andare.
L’Italia deve partecipare obbligatoriamente e se c’è un problema, ripeto di qualunque genere, questo non deve ricadere sulla rappresentanza di una Nazione, che ha l’obbligo di onorare una competizione Mondiale.
Non comprendo il perché di tale decisione.
Io penso che il nuovo DT Rossetto sia una persona seria e stia mettendo tutto il suo impegno per risalire quella “strada in salita” di cui parlavo sopra. Ma così facendo Rossetto dimostra di considerare il Pentathlon Moderno uno sport minore, non dando dignità e pari diritto a questa disciplina così difficile e particolare. Perché dico questo? Perché semplicemente ciò non potrebbe mai verificarsi negli sport “mediaticamente” di SERIE A, come il Calcio, il Tennis, e lo stesso Nuoto. Non far partecipare una Nazione ad un programma di gare Mondiali non sarebbe possibile, per lo più prendendo parte all’evento. Tale scelta dimostra che le staffette sono viste come prove minori, una gara di Serie B! Niente di più sbagliato! Alla stessa stregua della prova individuale le staffette assegnano le medaglie (mondiali) oltre che soldi ad una Federazione che certo non naviga nell’oro. Ma poi ci sono altri aspetti da tenere in considerazione; il momento della competizione, per di più al massimo livello, rappresenta per gli atleti un’occasione di crescita oltre che aumentare notevolmente il bagaglio di esperienza. Non partecipare alle prove a staffetta significherebbe privare l’atleta di un’occasione per il suo percorso verso la maturità atletica e/o comunque ritardarlo. La costruzione di un atleta maturo passa, nel tempo, attraverso tappe singole e fondamentali…oltre che programmate molto anticipatamente.
Non partecipare ad una prova a Staffetta significa anche “non incentivare” o comunque mortificare l’atleta relegandolo, attraverso una scelta deleteria per tutto il movimento, a “riconsiderarsi” in negativo rispetto ad un progetto che invece dovrebbe essere condiviso dall’inizio e concertato dall’intero Staff che dovrebbe considerare l’atleta parte fondamentale ed insostituibile del progetto stesso. La non partecipazione dell’Italia non è solamente una mortificazione per la squadra Nazionale ma lo è per l’intero Movimento.

Perché non partecipare?
Inoltre, agli occhi delle altre nazioni la figura non è proprio edificante. Veniamo da anni di dolorose figuracce fatte a livello internazionale a causa della politica della ex dirigenza la quale snobbava eventi e competizioni.
Non conosco Rossetto ma lo esorto a non cadere negli stessi errori di alcuni suoi predecessori, che hanno commesso l’errore di non essere “umili” al cospetto di una disciplina sportiva particolarmente difficile e complessa da comprendere, allenare e gestire.
Occorre lavorare e dare agli atleti tutte le possibilità affinché questo meraviglioso sport possa crescere.
Comunque Buon Lavoro

Gianni Caldarone