Le Asd della FIPM chiedono il rispetto delle regole e diffidano il Presidente Magini


Un gruppo di Società affiliate alla FIPM ha scritto al presidente federale Valter Magini e per conoscenza al presidente del CONI Giovanni Malagò, richiedendo il rispetto delle regole riguardo le raccomandazioni di Sport e Salute sull’emergenza COVID-19 e diffidandolo riguardo l’eventuale convocazione dell’assemblea elettiva che si deve tenere a fine quadriennio.

Per maggior chiarezza pubblichiamo le parti salienti delle raccomandazioni richieste da Sport e Salute riguardo l’uso dei fondi da destinare all’emergenza COVID-19 e la lettera di diffida sottoscritta da buona parte delle ASD affiliate alla FIPM.

Per quanto riguarda l’uso dei fondi da utilizzare per l’emergenza e la conseguente crisi dovuta al COVID-19, il presidente e amministratore delegato di Sport e Salute, Vito Cozzoli ha inviato il 5 giugno 2020 una lettera ai presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali dove raccomandava la riallocazione dei contributi assegnati dal Cda di sport e salute il 6 dicembre 2019 e non ancora utilizzati. Indicando delle linee guida.

C’è un passaggio nella lettera che ha inviato Sport e Salute che chiede:

“Ai fini dell’individuazione dei beneficiari, le federazioni adotteranno procedure trasparenti, indicando preventivamente i requisiti per l’accesso alle misure di sostegno, per i quali – nel rispetto dell’autonomia federale – si invita a tenere conto: a)della tipologia di impianto eventualmente gestito; b) del numero di atleti tesserati; c) della qualità e quantità della partecipazione, nell’anno precedente, alle gare ufficiali organizzate dalla Federazione, con specifico riferimento, per i contributi di cui al punto i), all’attività giovanile.”

Ebbene nell’ultimo Consiglio Federale del 16 Luglio 2020 la FIPM ha deliberato l’uso di 120.000 euro alle AS per l’emergenza COVID-19 stabilendo che il 60 % (72.000 euro) destinati per la Partecipazione e Promozione, verranno assegnati alle ASD in base a una tabella che tiene conto dell’anzianità di affiliazione e della partecipazione alle competizioni in un arco di tempo che va da 2 a 5 stagioni consecutive di partecipazione all’attività sportiva Nazionale e Regionale prevedendo un contributo che va dai 150 ai 1.200 euro per le ASD che soddisfano i requisiti richiesti.

In pratica il consiglio Federale della FIPM è riuscito a fare l’esatto contrario di quello che ha raccomandato sport e Salute, poiché nella lettera era richiesto di tenere conto “della qualità e quantità della partecipazione, nell’anno precedente, alle gare ufficiali organizzate dalla Federazione, con specifico riferimento per i contributi di cui al punto i), all’attività giovanile.”.

E invece nei criteri di assegnazione dei contributi il Consiglio Federale ha deliberato di tenere conto dell’Attività Sportiva svolta dalle ASD per un lasso di tempo che va fino a 5 stagioni precedenti.

Ben più grave la situazione che riguarda la riprogrammazione del calendario Nazionale e  l’eventuale convocazione dell’assemblea elettiva che si deve svolgere ad ogni fine di quadriennio.

Per comprendere la problematica pubblichiamo il contenuto della lettera che le ASD hanno inviato al presidente Federale:

 

Egregio Presidente,

 Le indirizziamo la presente in qualità di rappresentanti di associazioni affiliate alla Federazione Italiana Pentathlon Moderno che costituiscono la quasi totalità del movimento agonistico della Federazione da Lei presieduta, poiché siamo venuti a conoscenza da fonti interne al Consiglio Federale, che, nell’ambito dell’adunanza svoltasi nella giornata di ieri, 16 luglio 2020, ancora una volta, anziché promuovere la ripartenza del Movimento nel post-coronavirus (in ossequio all’art. 2 dello Statuto Federale), si è pensato a soddisfare gli appetiti economici (legittimi o meno) dei Consiglieri attualmente in carica.

Come Ella ben si ricorderà, circa un mese fa, gli stessi firmatari Le inviarono una esplicita richiesta di chiarimenti, riguardo il ripristino del calendario agonistico ed il recupero delle competizioni nazionali sospese nel periodo di lockdown, anche alla luce del fatto che, in tempi più o meno brevi, quasi tutte le Federazioni hanno previsto una ripartenza, utile (soprattutto in uno sport così impegnativo da praticare come il pentathlon moderno) a rimotivare i giovani ed evitare il rischio di abbandono.

Ebbene, da allora, non solo non abbiamo ricevuto da Lei alcuna comunicazione, ma si sono celebrati ben due Consigli Federali, nei quali, come detto, sono state affrontate molte problematiche “care” alla maggioranza del CF ….…omettiamo una parte che come scritto nel seguito riguarda eventuali azioni che le ASD si riservano dove si parla di creazione di incarichi ad hoc per alcuni Consiglieri……..  ma, cosa più importante, non è stato riprogrammato il calendario agonistico, in patente violazione degli obblighi previsti dall’art. 2 dello Statuto.

Peraltro, tale ultima circostanza, lungi dall’essere una mera dimenticanza o un modo per tutelare la salute degli atleti (ovviamente il calendario doveva essere tempestivamente ripristinato, ma può tranquillamente essere nuovamente sospeso, laddove malauguratamente dovesse esserci una recrudescenza del virus), appare un chiaro disegno per evitare che, con lo svolgimento delle competizioni, le realtà che pratichino effettivamente questo sport (a differenza di chi è affiliato solo nominalmente per acquisire vantaggi politici) possano acquisire ancor più “peso politico” attraverso il voto ponderato, recentemente introdotto.

Infatti, appare pleonastico ribadirLe come, purtroppo, il nostro Consiglio Federale, ancora per larga parte, sia composto da persone che sono l’espressione del voto di realtà “fittizie” (così definite da plurime sentenze della giustizia sportiva) e come, la recente introduzione nello Statuto del voto ponderato in base ai risultati agonistici conseguiti, metta in forte dubbio la loro riconferma.

Dunque, appare evidente che il “blocco” della ripresa dell’attività, in uno con altre deliberazioni della giornata di ieri, come ad esempio l’iniqua distribuzione dei contributi per le società per il covid-19 (stabiliti in larga parte in base all’anzianità e non all’effettiva attività, che ovviamente, sarebbe il parametro più corretto per stabilire il danno derivante dalla pandemia), oltre che atti illegittimi (per i quali ci rivolgeremo alle opportune sedi), appaiono dei tasselli di un disegno ben strutturato di natura politica per aggirare quanto previsto dal nuovo statuto e mantenere, in violazione delle regole, un potere politico ormai perduto.

Nell’ambito di questo disegno ben strutturato, poi, si va ad inserire, in data odierna, (dunque il giorno dopo la celebrazione del CF) la convocazione di un nuovo Consiglio Federale per la prossima settimana, nel quale, se da un lato, è prevista quantomeno la discussione del ripristino del calendario, dall’altro, al punto precedente, è prevista la discussione sull’indizione dell’assemblea nazionale elettiva.

Anche in questo caso il disegno è chiaro ed ancora una volta è posto in essere in spregio di tutte le normative legislative e regolamentari vigenti in ambito sportivo.

È a tutti nota, infatti, la volontà della maggioranza del Consiglio Federale di convocare l’assemblea elettiva il prima possibile, ciò per evitare che possano essere “recuperate” le gare sospese a causa del covid-19 e che, conseguentemente, solo le associazioni che pratichino effettivamente il Pentathlon Moderno (e non quelle esistenti solo a fini elettorali), possano beneficiare dei punteggi acquisiti nelle competizioni nazionali e del relativo maggior “peso politico”.

Purtroppo, però, una convocazione prima della fine della stagione sarebbe contra legem per i motivi che di seguito si spiegheranno e, pertanto, sin da ora, noi La diffidiamo formalmente a dar seguito a richieste formulate in patente violazione dello Statuto e delle Leggi, oggi vigenti.

In estrema sintesi, il quadro normativo corrente è il seguente: la delibera assunta dalla Giunta del Coni lo scorso 2 luglio 2020, che in pratica “allarga la finestra elettorale” ed autorizza le Federazioni a svolgere l’assemblea elettiva tra il settembre 2020 e l’ottobre 2021, ad oggi non è applicabile, non essendo stata recepita da nessun testo legislativo ed in contrasto con norme di rango superiore, nonché, in ogni caso, poiché non recepita dagli Statuti Federali.

Dunque, il perimetro normativo all’interno del quale occorrerà muoversi è esclusivamente quello statutario e legislativo vigente.

In particolare lo Statuto FIPM all’art. 14 stabilisce che l’Assemblea Nazionale Elettiva Ordinaria “si riunisce entro il 15 marzo dell’anno successivo a quello in cui si sono svolti i Giochi Olimpici estivi”.

Tuttavia, non essendosi disputati i Giochi Olimpici per le ragioni che tutti conosciamo, occorre verificare se esista una norma di rango superiore che stabilisca la durata delle cariche elettive federali.

Ed, in effetti, l’art. 16 comma 2 della c.d. “Legge Melandri”, norma istitutiva di tutto il vigente sistema sportivo, statuisce che “il presidente e gli organi direttivi restano in carica quattro anni e non possono svolgere più di tre mandati”.

Dunque, non essendosi disputati i Giochi Olimpici, per convocare l’assemblea ordinaria elettiva, bisognerà attendere la scadenza dei mandati, che, come disciplinato dal testo di legge appena riportato, terminano alla fine del quarto anno (31 dicembre nel caso della FIPM), ovvero quantomeno al termine della stagione agonistica.

Da ciò consegue che i Consigli Federali – eccezion fatta per le Federazioni che hanno la stagione agonistica che va da settembre ad agosto e, che, quindi, possono legittimamente sostenere di aver terminato il quarto anno – in assenza della celebrazione dei Giochi Olimpici, devono attendere il 31 dicembre e la scadenza dei quattro anni delle cariche per poter convocare la nuova Assemblea Elettiva Ordinaria.

 In caso contrario ed in assenza di una nuova disposizione legislativa in deroga all’attuale testo della Legge Melandri, l’atto sarebbe viziato da palese illegittimità e dovrà essere annullato.

A riprova dell’effettiva durata delle cariche e del termine del quadriennio olimpico, interviene anche l’art. 6 della stessa Carta Olimpica che colloca detto termine al 31 dicembre del quarto anno.

Appare evidente, da quanto precede, che, allo stato, l’unica “finestra” nella quale poter indire legittimamente l’assemblea elettiva della FIPM è quella che va dal primo gennaio 2021 al 15 marzo del 2021, con buona pace di tutti coloro che intendano strumentalizzare e piegare le regole al proprio tornaconto, non curandosi anche di pregiudicare la pratica dell’attività sportiva che da mandato dovrebbero promuovere e sviluppare.

Alla luce di quanto esposto, dunque, La invitiamo a ripristinare quanto prima, e già nel prossimo consiglio del 23 luglio 2020, le competizioni sospese e non ancora ricalendarizzate, in ossequio ai principi fondamentali dello Statuto ed in particolare all’art. 2.

La diffidiamo formalmente, altresì, a dare seguito alle richieste di immediata indizione dell’Assemblea Ordinaria Elettiva, senza che prima sia terminata la stagione agonistica, ovvero prima del 31 dicembre p.v., poiché sarebbe una richiesta palesemente irricevibile, in quanto illegittima ed in contrasto con tutte le norme vigenti dell’Ordinamento Sportivo.

In caso contrario, saremo costretti a rivolgerci, immediatamente, all’Organo di Vigilanza che ci legge per conoscenza ed in tutte le opportune sedi, dove far rilevare le palesi violazioni sopra rappresentate, contestualmente chiedendo il ripristino della legalità, anche attraverso un Commissariamento, che sarebbe, come già accaduto, una sconfitta per l’intero Movimento.

Distinti saluti.